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Latte e derivati bovini - Ultime dal settore

Cala la spesa domestica per formaggi e latticini: -6% in cinque anni

6 dicembre 2017

Tra il 2012 e il 2016 gli acquisti domestici di formaggi e latticini  hanno registrato un calo dell'1,4% in quantità, a fronte di una flessione più marcata dei livelli di spesa (-5,8%) che evidenzia una generalizzata contrazione dei prezzi medi al consumo ma anche una maggiore propensione delle famiglie italiane ad acquistare in promozione e presso canali distributivi "low price". Sulla base dei dati Ismea-Nielsen Consumer Panel, il trend negativo dei prezzi ha interessato tutte i segmenti, soprattutto i formaggi duri e semiduri, con la sola eccezione dei molli. Altra eccezione al trend negativo dei consumi è stata rappresentata dai formaggi industriali che hanno registrato un aumento nei volumi acquistati (+3,4% nel quinquennio).

Ad incidere sul trend degli acquisti di formaggi sono stati diversi fattori principalmente legati alla diffusione di nuovi modelli di consumo, per cui gli italiani sono sempre più attenti alla propria salute, alla provenienza degli alimenti e ai processi produttivi e limitano il consumo di grassi, calorie e proteine di origine animale. Non a caso le categorie di formaggi che meglio hanno retto alla crisi dei consumi del settore sono quelle che più si prestano all'innovazione e alla diversificazione, grazie all'immissione sul mercato di prodotti in linea con le nuove tendenze, come delattosati o light. La progressiva disaffezione verso i formaggi registrata tra il 2012 e il 2016 ha interessato soprattutto i giovani, più inclini a seguire le nuove tendenze e a sperimentare percorsi alimentari alternativi. In particolare, gli under 35 hanno fatto registrare un calo negli acquisti di formaggi e latticini pari al 12% in volume. Di contro, a sostenere i consumi di formaggi sono le famiglie meno giovani più legate a stili di vita tradizionali e, in particolare, gli over 65 che hanno consumato il 5% in più di formaggi e latticini.

 
 

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