Nel corso del 2018 la produzione mondiale di carne suina dovrebbe registrare un aumento dovuto principalmente all'espansione del mercato cinese (+2% rispetto al 2017), mentre il contributo degli USA e dell'UE sarà di minore rilievo. Anche la Russia sta aumentando la produzione di carne suina come conseguenza di una profonda ristrutturazione del settore. Il ritmo costante di crescita dell'economia mondiale sta spingendo la domanda di carne suina in molti Paesi e, allo stesso tempo, i prezzi relativamente bassi dei mangimi continuano a garantire i margini dei produttori. L'impatto dell'aumento dei prezzi di mais e soia in Argentina - a causa del tempo caldo e secco - è stato piuttosto trascurabile sui costi di alimentazione.
Tuttavia, la contrazione delle importazioni cinesi a seguito di una maggiore autosufficienza interna sta producendo inevitabili ripercussioni sul mercato UE di cui la Cina rappresenta il primo Paese di destinazione dell'export, e anche il mercato italiano sta risentendo delle dinamiche internazionali.
Infatti, durante il 2017 il settore suinicolo nazionale ha goduto del trend crescente delle esportazioni UE sostenute dalla forte domanda cinese, che insieme ad una riduzione dell'offerta interna, ha portato ad un eccezionale aumento delle quotazioni di tutte le tipologie di capi. Il calo dei prezzi dei suini da macello che sta caratterizzando questa prima parte del 2018 conferma la forte dipendenza dall'estero del settore e testimonia un riallineamento dei prezzi alle quotazioni del 2016.
Allo stesso tempo, si conferma l'andamento positivo delle esportazioni per le carni suine trasformate made in Italy, che registrano un aumento per quasi tutte le principali categorie di prodotto. In generale, le esportazioni italiane del segmento preparazioni e conserve suine hanno registrato nel 2017 un aumento pari al +3,1% in volume e al +7% in valore rispetto al 2016, a testimonianza di un innalzamento dei valori medi unitari all'export.