Roma, 3 aprile 2019
Ismea, nell'ambito della Rete Rurale nazionale ha pubblicato
il rapporto: "Il settore vitivinicolo alla sfida della Pac post-2020:
complementarietà degli interventi tra I e II pilastro e prospettive". Il tema assume
particolare importanza sia per garantire la correttezza della spesa dello
sviluppo rurale sia per agevolare la complementarietà tra gli strumenti messi a
disposizione dalla Politica Agricola Comunitaria, tenendo anche conto dei
cambiamenti in atto nell'ambito del dibattito sulla riforma della PAC post-2020.
Nella primavera del 2018, infatti, la Commissione Europea ha
pubblicato le proposte di regolamento per la futura PAC prospettando
un'organizzazione normativa molto diversa dalla precedente che, a parte gli
aspetti formali, si caratterizza per un nuovo approccio strategico che imporrà
agli Stati Membri maggiori responsabilità nel definire l'utilizzazione delle
risorse a livello locale spostando l'attenzione delle politiche dalla
"conformità" ai risultati.
La proposta della Commissione conferma anche per il nuovo
ciclo della PAC l'intervento settoriale per alcuni comparti, tra cui quello del
vino. Le misure di spesa previste fin alla riforma del 2008, e confermate nella
revisione del 2013, sembrano sostanzialmente restare anche nel progetto di
riforma sebbene con alcune novità normative, come una nuova regolamentazione
del vino dealcolato o l'utilizzo di ibridi.
Nei prossimi mesi, i governi degli Stati Membri e tutti gli
stakeholder presenti nel settore vitivinicolo saranno chiamati in modo diretto
e indiretto al processo che dalle proposte di regolamento, appena presentate,
porterà ai regolamenti definitivi, e sarà opportuno che tutti i soggetti
possano intervenire nel dibattito con piena consapevolezza della complessità e
delle caratteristiche del settore vitivinicolo, a livello nazionale ed europeo.
In questa prospettiva, il rapporto fornisce un'analisi del
settore vitivinicolo focalizzata sulla caratterizzazione dell'organizzazione e
della struttura del settore, sulla valutazione della sua competitività e
sull'analisi di alcune tematiche di rilievo. Per fare questo, oltre all'analisi
dei dati a disposizione, si sono approfondite le tematiche anche con gli
addetti ai lavori attraverso l'organizzazione di tre focus group, due dei quali con produttori e uno con rappresentanti
delle Regioni. Si è voluto così rappresentare il settore dal punto di vista sia
degli operatori, potenziali beneficiari degli aiuti messi a disposizione dalla
Ue, sia delle Regioni che, di fatto, mettono in atto le politiche comunitarie.