L'offerta nazionale di carne bovina nel primo semestre 2019 risulta in contrazione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Secondo i dati Istat, la riduzione del numero di capi macellati (-1,6%) si è tradotta in flessioni superiori al 3% in termini di carne prodotta. Le maggiori perdite in termini di peso (rispetto al numero dei capi) sono da ascriversi alla mutata composizione dell'offerta: nei primi sei mesi risultano infatti macellati, rispetto al precedente anno, un maggior numero di capi femmina e giovani ossia più leggeri (manze +1,4% e vitelli +1,7%) e meno capi pesanti (vacche -5,1% e vitelloni -2,3%).
Sul fronte della domanda si registra una lieve ripresa degli acquisti (+0,6% in volume) che associato all'aumento dei prezzi medi porta ad un incremento della spesa del 1,3%.